Sezione Paleontologica

Espone parte della prestigiosa e ricca collezione di fossili di fauna e flora, frutto di donazioni di studiosi e appassionati biellesi che, anno dopo anno, continuano ad arricchire il patrimonio paleontologico del museo e monitorano i numerosi siti paleontologici, aspetto peculiare del territorio biellese.
LA STORIA

La sezione paleontologica è stata curata dall’equipe dell’Università di Torino - Dipartimento di Scienze della Terra - diretta dalla prof.sa Elena Ferrero, con supervisione scientifica della Soprintedenza per I Beni Archeologici del Piemonte, a cui spetta il compito di tutela anche delle aree paleontologiche del territorio.

L’enorme quantitativo di reperti ha permesso la ricostruzione scientifica della vita e del paleoambiente di milioni di anni fa, facilmente percepibile anche dal pubblico di non esperti grazie alle ricostruzioni tridimensionali e interattive realizzate nella sezione.
L’esposizione evidenzia i numerosi affioramenti nel Biellese che risalgono al Pliocene (5,3 e 1,8 milioni di anni fa), quando i paesaggi erano molto diversi da quelli attuali. Lo studio dei fossili di flora e fauna, recuperati da depositi oggi non sono più accessibili perché sommersi e asportati dalle acque dei torrenti, permette di seguire le tappe dell’evoluzione del territorio biellese in questo periodo, proiettando il visitatore nel paesaggio marino che occupava il posto dell’attuale pianura biellese.
Il Torrente Cervo è un indiscutibile protagonista del paesaggio biellese: le sue acque hanno modellato le valli e proprio sulle sue sponde possono affiorare rocce sedimentarie di origine marina contenenti fossili marini di natura vegetale e animale. Il visitatore può percepire che si trattava di un mare tropicale  e che varie erano  le specie vegetali e animali che lo abitavano, meravigliandosi per la presenza di denti di squalo Isurus o  Galeocerdo, antenato dell’attuale squalo tigre, o del disco vertebrale di una balena o ancora di denti e altre parti appartenute al pesce  razza.

Si scopre con facilità quanto i fossili, affascinanti testimoni di un periodo difficile da immaginare, siano un vero archivio di informazioni e come  da un minuscolo resto fossile si possa risalire alle abitudini di vita dell’organismo originario e alla rete di relazioni avute con l’ambiente in cui viveva.

Il commento dell'archeologa (video)

I REPERTI

Panoramica con le prime vetrine e il plastico che ricostruisce affioramenti paleontologici sul torrente Cervo.

Ricostruzione del paleoambiente di tre milioni di anni fa, quando il mare occupava la pianura biellese, con percorso virtuale in un mare in cui i pesci interagiscono con il visitatore.

Esemplare di STROMBUS CORONATUS trovato a Masserano.

DENTE DI GALEOCERDO CUVIER o Squalo tigre, da Torrente Osterla - Masserano

CONUS PONDEROSUS con foro prodotto da gasteropode predatore trovato a Candelo.