100%Italia. Cent’anni di capolavori

100%Italia. Cent’anni di capolavori è una mostra dedicata agli ultimi cento anni di arte italiana, dall’inizio del Novecento ai giorni nostri.
Con un percorso storico esaustivo, il progetto –  sviluppato su diversi sedi espositive –  è l’occasione per evidenziare il ruolo preminente dell’arte italiana che ha saputo segnare profondamente la creatività europea e quella mondiale.

Presso le sale espositive del Museo è allestita la mostra SECONDO FUTURISMO a cura di Luigi Sansone.
LA MOSTRA
Dopo i tragici eventi della Prima Guerra Mondiale in cui persero la vita anche Umberto Boccioni e Antonio Sant’Elia, nel 1921 il Futurismo acquista
nuovo vigore con la pubblicazione dei manifesti Il tattilismo di Marinetti e Il teatro della sorpresa firmato da Marinetti e Francesco Cangiullo, a cui
seguono il Manifesto dell’Aeropittura (1929) e il Manifesto della fotografia (1930).
L’evento più importante che riunisce molte delle forze futuriste in Italia avviene nell’autunno del 1924 (23-24 novembre) in occasione del Primo Congresso Futurista al teatro Dal Verme di Milano, a cui partecipano trecento delegati di tutti i gruppi futuristi italiani: il Congresso è preceduto dalle “solenni onoranze nazionali a F.T. Marinetti”.
Dopo l’esclusione dei futuristi alla Biennale di Venezia del 1924, fatto che irritò Marinetti, nel 1926 ben diciannove futuristi ebbero uno spazio alla Biennale nel padiglione dell’U.R.S.S., di cui Marinetti fu commissario ordinatore. Nel 1929 viene pubblicato il Manifesto dell’Aeropittura, firmato da Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Somenzi e Tato, destinato a ispirare per tutti gli anni Trenta una lunga serie di aeropitture
futuriste. Il movimento inoltre prende nuovo slancio con una serie di grandi rassegne ospitate dalla Galleria Pesaro di Milano tra il 1927 e il 1933:
Trentaquattro pittori futuristi; Mostra di Trentatre artisti futuristi; Mostra futurista dell’architetto Sant’Elia (22 pittori futuristi); Mostra futurista
di aeropittura (41 aeropittori) e di scenografia (mostra personale Prampolini); Omaggio a Umberto Boccioni. Quest’ultima, che si tiene nell’ ottobre-novembre 1931, vede la partecipazione di 41 artisti che, come scrive Marinetti in catalogo, «realizzano plasticamente la sensibilità aviatoria».
Prampolini espone una serie di “aeroquadri” in cui si nota la sagoma energetica dell’aereo quasi animalizzata e vivificata. Ricordiamo tra gli altri i torinesi Fillia, Oriani, Diulgheroff, i milanesi Andreoni, Bot, Duse, Gambini, Manzoni e Munari, il bolognese Tato, gli architetti Sartoris e De Giorgio oltre a Dottori, Fillia, Mino Rosso, Depero, Diulgheroff, Prampolini, Munari, Oriani, Regina, Benedetta, Tato ed altri artisti che esposero nelle mostre sopra citate e nelle edizioni delle Biennali di Venezia (1926 – 1942) e Quadriennali di Roma (1931 – 1943).
In mostra al Museo, tra gli altri, opere di Mino Delle Site, Fortunato Depero, Attilio Alfieri, Giulio D’Anna, Alessandro Bruschetti, Cesare Andreoni, Tullio Crali e Nicolay Diulgheroff.
La mostra è aperta al pubblico dal 19 settembre 2018 al 10 febbraio 2019.

ORARI
mercoledì-venerdì: 14.30-19
sabato e domenica: 11-19

BIGLIETTI
Intero: € 10
Ridotto: € 8 over 65, insegnanti e enti convenzionati
Ridotto: € 5 gruppi (minimo 6 persone)
Cumulativo per tutte le sedi € 25

Scarica la Brochure 100%Italia