Carmelo Cappello (1912-1996)

Sarà inaugurata sabato 6 aprile, alle 18.00, presso le sale al primo piano del Museo del Territorio, la mostra “CARMELO CAPPELLO (1912-1996) – Opere nelle collezioni biellesi”.
La mostra, voluta dall’Assessore Delmastro, è stata interamente ideata e realizzata con le risorse interne del Museo del Territorio. Le opere appartengono a diverse collezioni private e per l’occasione saranno esposte nelle sale del Museo a testimonianza della disponibilità dei collezionisti locali in riferimento a tale importante evento.

Sono lieto che diversi privati abbiano prestato le loro opere per questa iniziativa”, dichiara l’Assessore Delmastro, “e spero che, anche in occasioni future, altri Biellesi possano dimostrare la loro generosità e sensibilità verso l’arte e la cultura, per contribuire a valorizzare importanti artisti come Carmelo Cappello. ll patrimonio artistico presente nella nostra Città è di assoluto valore e altissimo livello e valorizzarlo è compito dell’Amministrazione cittadina che deve continuamente dialogare con i privati per mettere a disposizione della cittadinanza tale ricchezza”.

La mostra prosegue fino al prossimo 5 maggio e sarà completata da una serie di eventi collaterali dedicati alla figura di Cappello:

  • Venerdì 12 aprile, h 18.00: visita guidata al percorso espositivo.
    Costo di partecipazione € 5,00. Gradita la prenotazione allo 0152529345.
  • Sabato 20 aprile, h 16.00: visita guidata al percorso espositivo.
    Costo di partecipazione
    € 5,00. Gradita la prenotazione allo 0152529345.
  • Sabato 4 maggio, h 10.00: Corpi nella spazioLaboratorio didattico per bambini dai 6 ai 10 anni.
    Costo di partecipazione
    € 5,00. Prenotazione obbligatoria allo 0152529345.

ORARI: Da giovedì a domenica 10.00 / 12.30 – 15.00 / 18.30

BREVI CENNI BIOGRAFICI
Carmelo Cappello

Al 1938 risale la prima opera matura di Carmelo Cappello, dal titolo Il Freddoloso, che lo “immette nella scultura italiana contemporanea” (Formaggio, 1953): solo l’anno prima aveva iniziato la libera carriera di scultore a Milano, dopo avere studiato a Roma e all’Istituto di Belle Arti di Monza. Sono gli anni in cui Cappello è ancora legato ad un linguaggio interessato alla rappresentazione drammatica del corpo umano, filtrata attraverso la lezione di Arturo Martini e Marino Marini.
Successivamente abbandonerà l’immagine figurale che, a partire dall’incontro con l’opera di Henry Moore, alla Biennale di Venezia del 1948, verrà sempre più ridotta verso forme astratte.
Ed è alla prima fase dell’attività di Cappello che risalgono numerose opere qui esposte, realizzate entro gli anni Cinquanta.
Cappello a quell’epoca non era affatto sconosciuto ai Biellesi. A Biella infatti c’era arrivato un decennio prima, grazie a Pippo Pozzi, incontrato a Milano nel 1941, in occasione di una mostra personale dell’artista biellese, reduce dal fronte, presso la Galleria Il Milione. Alla fine di quell’anno i due artisti esporranno insieme – “disegni di guerra” e sculture – alla Galleria Garlanda di Biella, occasione in cui Cappello conobbe Selene Varale di Castelletto Cervo, che presto sarebbe diventata sua moglie. Restò legato a Biella anche negli anni successivi intrattenendo rapporti profondi – sia artistici che umani – con l’ambiente che ruotava intorno allo stampatore Sandro Maria Rosso e al gallerista Sergio Colongo, oltre che con i numerosi collezionisti che ne frequentavano lo studio di Via Italia.

Significativo dell’apprezzamento che la sua produzione trovò nel Biellese, è l’elenco delle “opere in collezioni a Biella” che compare al fondo del catalogo della mostra a lui dedicata nel 1963 presso il Circolo degli Artisti: sono più di settanta i nominativi di biellesi – tra industriali e professionisti – che all’epoca possedevano le sculture di Cappello. Bruno Blotto Baldo, ex Sindaco di Biella che nel 1952 aveva donato al Museo Civico la scultura Il ratto (1945), aveva nella propria collezione opere storiche come Il Freddoloso (1938), Contemplazione (1940), Tobiolo (1941), Pastorello (1942) e Lo Sgambetto (1941).

Interessante poi è la sua attività di ritrattista che sembrerebbe tutta dedicata ad una committenza biellese, con i “dolci volti femminili” di Teresa Cigna (1942), Nanin Garlanda (1952) e della contessa Clara Collobiano di Vigliano (1952) e le linee essenziali del ritratto di Piero Bora, realizzato l’anno dopo la tragica morte in guerra del pittore, nel 1942, sulla base dei numerosi autoritratti del giovane artista.
A Carmelo Cappelo si deve inoltre il Monumento ai Partigiani di Biella, di Piazza Martiri della Libertà, inaugurato il 25 aprile 1953 e di cui oggi il Museo ne conserva il bozzetto.

Si ricordino, infine, altre opere che ancora oggi possiamo ammirare in città e sul territorio, come la grande scultura I tuffatori (1958), presso l’area esterna della Piscina Comunale Rivetti, il Crocifisso in bronzo dorato e patinato che insieme alle formelle della Via Crucis in ceramica policroma e dorata realizzate da Pippo Pozzi, decorano la Chiesa di San Francesco dell’Ospedale,  la scultura Figli del mare (1954-55), di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella ed esposta nel giardino di Villa Poma, il Monumento ai Caduti di tutte le guerre di Gaglianico e quello dedicato all’Aviatore a Vigliano Biellese.

Info: Assessorato alla Cultura – Museo del Territorio
0152529345 – cultura@comune.biella.it