Un prestito, esempio virtuoso di valorizzazione

Un prestito, esempio virtuoso di valorizzazione

Un prestito, esempio virtuoso di valorizzazione

Da Palazzo La Marmora al Museo del Territorio Biellese passando dalla Reggia di Venaria Reale, il ritorno a Biella di un importante dipinto

 Giovedì 28 marzo alle 17.30 al Museo del Territorio Biellese si terrà la conferenza che presenterà l’esposizione di un dipinto proveniente dalla collezione di Palazzo La Marmora e custodito dal Centro Studi Generazioni e Luoghi: si tratta del Ritratto equestre del Principe Eugenio di Savoia, di ambito olandese e realizzato nel primo quarto del XVIII sec.

L’opera è stata esposta dal 4 aprile 2012 al 13 gennaio 2013 alla Reggia di Venaria Reale nella prima sala della mostra “I quadri del Re”, dedicata alla figura del principe Eugenio di Savoia, grande condottiero e uomo illuminato.

Alla fine di quella mostra, anziché riportare il dipinto a Palazzo La Marmora, Generazioni e Luoghi ha proposto alla Città di Biella di esporre questo ritratto per un anno presso il Museo del Territorio Biellese perché anche la cittadinanza biellese potesse essere resa partecipe di questa importante riscoperta.

La Città di Biella ha accolto la proposta e ha riservato all’esposizione dell’opera una posizione di grande pregio all’interno del percorso museale. Inoltre questo prestito crea le condizioni per inserire il Museo del Territorio Biellese nell’asse del progetto di collaborazione tra la Reggia di Venaria Reale e Generazioni e Luoghi.

Il dipinto restituisce l’immagine di giovane condottiero, con nastro e insegne del Toson d’oro ricevute da Carlo II di Spagna nel 1687, anno della battaglia di Mohàcs, che è possibile riconoscere nella scena raffigurata sullo sfondo. I reggimenti guidati da Eugenio, intervenuti a fianco delle truppe imperiali asburgiche contro l’esercito ottomano, furono determinanti per la vittoria.

Il dipinto esposto sarà affiancato da pannelli informativi e dalla proiezione di un video, realizzato da Generazioni e Luoghi e dedicato al restauro dell’opera presso il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale con un’intervista alla Prof.ssa Pinin Brambilla Barcilon.

ALLEGATI

“ Percorsi sabaudi tra la Reggia della Venaria e Palazzo La Marmora “
La Reggia di Venaria è oggi non solo in Piemonte ma in Italia uno dei luoghi di maggior attrazione di un pubblico qualificato e cosmopolita: questa grande tela è stata richiesta per la mostra dedicata al Principe Eugenio sia per la sua eccezionale qualità pittorica sia per la sua rarità, ed in quella sede è stata ammirata per un anno.

Questo prestito è parte di un progetto pluriennale sottoscritto tra il Centro Studi Generazioni e Luoghi e la Reggia di Venaria Reale, che porta il titolo“ Percorsi sabaudi tra la Reggia della Venaria e Palazzo La Marmora “, nato con l’obiettivo di riunire e riportare alla luce quei legami che, dalla fine del XV secolo, sono intercorsi tra i Savoia e la famiglia La Marmora.
Un’altra opera della collezione di Palazzo La Marmora si trova infatti attualmente alla Venaria, si tratta del Ritratto equestre di Vittorio Amedeo II di Maria Giovanna Clementi detta La Clementina, inserito nel percorso di visita permanente “Teatro di Storia e Magnificenza”, il 16 marzo 2012.

Entrambi i dipinti sono stati restaurati a spese della Reggia presso il Centro di Restauro di Venaria.

A completare questo interessante corpus di ritratti sabaudi, a Palazzo La Marmora se ne conserva ancora un terzo, raffigurante Carlo Emanuele III, che necessita di un intervento di restauro.

Nota biografica

Principe Eugenio di Savoia Soissons (1663-1736).

Cosmopolita per formazione, Eugenio di Savoia nasce a Parigi, cresce nella Francia del Re Sole ma abbandona il Paese in seguito all’impossibilità di entrare nell’esercito transalpino per volere del re Luigi XIV e si trasferisce prima in Germania e poi in Austria. Alla Corte degli Asburgo si mette in mostra  appena ventenne  nella battaglia di Vienna che pone fine all’assedio ottomano della città. Diviene nel corso degli anni il «saggio consigliere di tre imperatori» Leopoldo, Giuseppe e Carlo e viene apprezzato  persino da Federico di Prussia e da Napoleone  come uomo di Stato, statista ed esperto militare. Grande appassionato d’arte e amante del bello, è stato il committente anche del Belvedere di Vienna e collezionista di libri, quadri, stampe e sculture.
Il suo pensiero e la sua azione ne fanno un precursore dell’Europa unita e testimonino una visione che va oltre la sua epoca, ponendo l’accento su una politica europea comune e promuovendo una confederazione di Stati per superare il mutevole gioco delle alleanze tra le diverse monarchie, non ancora nazioni. Uno stratega che si sentiva europeo e si impegnava per la sicurezza del continente, un vero e proprio «Europae genius».