Luigi Mastrangelo

Luigi Mastrangelo è nato a Santa Croce di Magliano (CB) nel 1958.
Attualmente vive e lavora a Bologna dove ha cominciato a dipingere nel 1984.
La sua arte consiste prevalentemente in autoritratti in pittura acrilica, mosaico e pregiate vetrate.
Mastrangelo è stato uno dei più importanti artisti appartenenti al “movimento mediale”, curato da G. Peretta.
Ha partecipato a molte mostre collettive in Italia e all’estero.

 

Vincenzo Marsiglia

Vincenzo Marsiglia è nato a Belvedere Marittimo (CS) nel 1972.
I primi approcci all’arte risalgono agli anni di studio presso l’Istituto Statale d’Arte ad Imperia e poi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dove consegue la laurea in Pittura. Ha iniziato a esporre a metà degli anni ’90, partecipando a mostre presso gallerie, fiere e musei in Italia e all’estero. Le sue opere si sviluppano partendo da una stella a quattro punte che diventa nel tempo il suo carattere distintivo, vero e proprio “logo” dell’artista. La composizione delle opere diventa quasi un’operazione ossessiva che genera elementi in cui questo simbolo si unisce al tessuto, al feltro, alle paillettes e alla ceramica, in un gioco il cui ritmo e la forma, rigorosi ed equilibrati, rimandano alla lezione dei maestri dell’astrattismo e del minimalismo.

Nell’ultima serie di lavori, l’artista ricorre a strumenti tecnologici che si uniscono alla pittoricità segnica, caratteristica della precedente fase di ricerca. In questi lavori si trova una contemporaneità legata ai nuovi strumenti di comunicazione oltre che il desiderio di non far sopraggiungere un oggetto concreto ma un’opera mutevole e transitoria che, con l’interazione del pubblico, trova il suo compimento, riducendo la distanza tra l’oggetto artistico e il suo fruitore.

Michael Gambino

Michael Gambino è nato a New York nel 1988. Dopo avere conseguito gli studi in Scienze e Biologia, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera in Arti Visive.
Nel 2011 espone alla Cairati Art Gallery di Morcote in Svizzera. Nel maggio dello stesso anno, è alla Galleria Il Ponte e alla Pinacoteca Civica di Pieve di Cento in occasione della rassegna Esercizi di ammirazione nella notte. Arte, Moda, Musica e Design nella Notte Europea dei Musei.
Nel settembre del 2013, in occasione della personale Beautiful flying presso la Galleria Colossi Arte Contemporanea, gli sono state dedicate numerose recensioni su testate nazionali e internazionali, tra cui Le Monde e il Wall Street International Magazine. Tra il 2013 e il 2014, partecipa alla rassegna ideata dall’Associazione Flangini, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Washington DC, – Siamo quel che mangiamo – Sostenibilità e arte/ Are we what we eat? – Sustainability and Art. Nel 2013 aderisce al gruppo di artisti italiani contemporanei The Italian Wave per esporre in Grecia, Romania e Lituania. Una sua opera fa parte della collezione del Museo d’Arte della Città di Ravenna. Nel 2014 gli spazi del Musée Ianchelevici a La Louvière, in Belgio, hanno ospitato le sue installazioni in occasione della mostra Mental Geography. Le sue opere sono esposte in Francia, a Strasburgo e in Germania, a Karlsruhe.

Raimondo Galeano

Raimondo Galeano è nato a Catanzaro nel 1948, vive e lavora a Bologna.
La ricerca creativa di Raimondo Galeano si sviluppa principalmente attraverso l’espressione pittorica, nasce dallo studio dell’immagine, sfociando nel periodo iniziale nel gesto figurativo e nella tecnica dell’olio su tela. A partire dagli Anni Settanta, periodo in cui incontra alcuni protagonisti della Scuola Romana e in particolare entra in rapporto di grande amicizia con Franco Angeli e Tano Festa, definisce la sua espressione artistica attraverso lo studio della luce e del segno.

Nel 1986/87 fonda il Gruppo Agravitazionale, con cui espone fino al 1991. Se ne allontana nel 1993 per dedicarsi completamente alla sua attuale ricerca: esplorare la dimensione pittorico-astratta della visione alla luce e la luminescenza del fluorescente nella visione al buio, approdando alla duplice visione segnica-diurna e figurativa-notturna.

“I miei lavori, – dice Galeano – quadri e installazioni, vivono una totalità che allo spettatore appare nella sua duplicità, diurna e notturna. Ho sempre lavorato per creare un’arte che, esprimendosi attraverso la luce, rimanesse fedele alla pittura, al segno e al gesto”.

Massimo Catalani

Massimo Catalani è nato a Roma nel 1960, dove vive e lavora.
Si laurea in Architettura nel 1988 e già nella rappresentazione del progetto di tesi sperimenta degli impasti pittorici al confine tra la pittura, il modellato e la muratura d’architettura. Nelle prime mostre collettive espone dei soggetti “irriverenti” per il mondo dell’arte e “riverenti” per il pubblico al fine di ricostruire un linguaggio condiviso: paste con le zucchine, carciofini romaneschi e trittici di peperoncini.
Dal successo della sua prima mostra personale a Roma, segue una successione di mostre in tutta l’Italia e poi all’estero.
Durante gli ultimi cinque anni, il riconoscimento del suo lavoro lo ha portato a presentare mostre in tutte le grandi città d’Europa, negli Stati Uniti, in Corea, in Russia, in Giappone. Le sue opere fanno parte d’importanti collezioni private.

 

Passione di Cristo

Da Bassano a Bernini, da Conca a Mengs.
Dipinti da Palazzo Chigi in Ariccia ed altre raccolte

Inaugurazione: venerdì 3 luglio 2015 alle ore 18.30

La mostra, curata da Francesco Petrucci, si pone come complementare alla “Passione di Cristo di Sordevolo”, affiancando l’imponente rappresentazione sacra biellese con un’esposizione di dipinti incentrati sul medesimo tema, che saranno in esposizione per tutto il periodo dell’evento drammaturgico, da giugno a settembre.
Viene proposta una selezione di quaranta dipinti, tra ‘500 e ‘700, in gran parte provenienti dal Palazzo Chigi in Ariccia (Roma), costituente una delle più importanti dimore storiche romane, sede del Museo del Barocco. Altre opere provengono dalla prestigiosa The Marignoli di Montecorona Foundation e da una importante collezione privata inglese.

Le opere, tutte di notevole qualità, sono ordinate seguendo alcuni dei momenti principali della “Passione di Cristo”: dalla sua prefigurazione biblica, al culmine drammatico della crocifissione e del successivo compianto, fino alla gloria celeste del Salvator Mundi, motivo di redenzione dell’umanità.
Tra le opere esposte figurano dipinti di cultura michelangiolesca, come la migliore versione della celebre Orazione nell’Orto di Marcello Venusti e una straordinaria Deposizione di Jacopino del Conte, un’inedita Crocifissione firmata da Leandro Bassano, un giovanile Cristo flagellato confortato da un angelo del genovese Bernardo Strozzi, cui si affiancano capolavori di alcuni fra i principali artisti del Barocco romano: dal Cavalier d’Arpino, a Pietro da Cortona, Giovan Gaulli Battista detto “il Baciccio”, Ludovico Gimigniani, Francesco Trevisani, Sebastiano Conca, Francesco Mancini, Corrado Giaquinto, Placido Costanzi, fino ad Anton Raphael Mengs, padre del Neoclassicismo.
Il misticismo visionario del ‘600 è espresso dalla Crocifissione sul Mare di Sangue, opera ispirata ad una celebre invenzione del Bernini, nota attraverso tre esemplari principali tra cui quello di Palazzo Chigi, che il grande artista volle esporre nella sua camera da letto come motivo di preghiera e meditazione. Tra gli artisti piemontesi figurano Giovan Battista Beinaschi, con il Transito di san Giuseppe, opera di forte impatto emozionale e reminiscenza caravaggesca, e Claudio Francesco Beaumot, con una struggente Addolorata confortata da un angelo.

La mostra è aperta al pubblico dal 4 luglio al 27 settembre 2015

Orari
giovedì 15-21
venerdì, sabato e domenica 10-19
Ingresso
intero € 10
ridotto € 8 _possessori Torino+Piemonte Card, soci UPB, soci DocBi, soci Fai, Soci TCI, soci Nova Coop, dipendenti Città di Biella, dipendenti Banca Sella, dipendenti Lanificio F.lli Cerruti, Circolo ricreativo INPS, possessori Feltrinelli Card, possessori del biglietto della Passione di Cristo e del Museo del Tesoro di Oropa
gratuito_under 18, over 65, studenti universitari, militari, Abbonamento Musei, possessori Pyou Card, insegnanti di ogni ordine e grado, giornalisti, guide turistiche del territorio munite di patentino, diversamente abili e accompagnatore.

Il biglietto dà diritto anche all’ingresso alle mostre Altre terre… altri mari. Massimo Sella 1886-1959: l’Origine, l’Esperienza, la Fotografia e Luci in alta montagna e Luci in alta montagna.

altri mari… altre terre, Massimo Sella (1886-1959)

…altre terre, altri mari… Massimo Sella (1886-1959)
l’Origine, l’Esperienza, la Fotografia

INAUGURAZIONE: giovedì 25 giugno 2015 alle ore 18

L’ideazione di questa mostra pensata in un primo tempo come semplice esposizione di fotografie di Massimo Sella, ha subito un’importante trasformazione nel suo impianto dopo l’esposizione di Rovigno d’Istria nel 2006, nella quale si era appunto limitata alle sole immagini.
Il team che lavorava sul progetto dell’archivio immenso di Massimo Sella” spiega Selina Sella Marsoni “si è reso conto che c’erano altri ambiti estremamente interessanti da esplorare di Massimo Sella; per esempio la sua formazione scientifica nel campo della Biologia Marina e specificamente dell’Anatomia Comparata di cui era libero docente. Ne è nata così una mostra molto più complessa, composta da testimonianze differenti (non solo fotografiche) ma che ha il merito di raccontare in modo più completo l’uomo Massimo Sella”.
Secondo questo nuovo punto di vista,  la mostra si articola in tre sezioni consecutive:
l’Origine: in questa prima stanza si vuole ricordare l’origine dell’uomo che fu Massimo Sella cercando di mettere a fuoco, partendo dalla centralità della persona, i suoi interessi e le sue passioni;
l’Esperienza: questa stanza, attraverso scritti e testimonianze, vuole mostrare e descrivere i principali campi di studio e di interesse ai quali si è dedicato Massimo Sella;
la Fotografia: è la stanza della mostra di Fotografie vera e propria,  sintesi delle 10.000 immagini,  fra lastre e stampe, provini e negativi di cui 5.000 stampati da Massimo Sella stesso in camera oscura.

La mostra è aperta al pubblico da venerdì 26 giugno a domenica 27 settembre 2015
Orari: giovedì, 15-21| venerdì, sabato e domenica, 10-19
Ingresso: intero € 10 | ridotto € 8

Il biglietto dà diritto anche all’ingresso alle mostre La Passione di Cristo e Luci in alta montagna.

Luci in alta montagna

Il Museo ospita l’opera “Primavera in alta montagna” di Emilio Longoni, di proprietà della Fondazione Cariplo, proveniente da Gallerie d’Italia – Piazza della Scala come scambio per il prestito di “Riflessioni di un affamato”dello stesso artista. L’opera del Museo di Biella è esposta nella mostra “La Grande Guerra. Mito e realtà” presso le Gallerie d’Italia di Milano dal 1 aprile al 23 agosto 2015 in occasione di EXPO.
Per valorizzare questo scambio, il Museo del Territorio Biellese espone una selezione di quadri sul paesaggio montano tra Otto e Novecento.
Si ringrazia la Presidenza e il Consiglio del Circolo Sociale di Biella per il prestito dell’opera di Cesare Maggi.

Ingresso libero
Orari: da mercoledì a venerdì, 10-12.30/15-18.30

Per informazioni
Museo del Territorio Biellese
Tel 015 2529345 – Fax 015 2432791
museo@comune.biella.it

Armando Santi. 70 anni di pittura

 Si inaugura sabato 23 maggio alle ore 18 la mostra personale dedicata all’artista ARMANDO SANTI.
Un percorso espositivo che si snoda attraverso numerose opere che ripercorrono l’attività artistica e personale dell’artista e che abbraccia 70 anni di pittura a testimonianza della lunga e importante carriera di Santi.
La mostra, aperta al pubblico fino al prossimo 14 giugno, sarà visitabile da mercoledì a venerdì dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30, il sabato e la domenica dalle 15 alle 18.30.

ARMANDO SANTI – LINEA, FORMA, INTENSITA’ ESPRESSIVA

Il discorso di Armando Santi si colloca all’interno della cultura figurativa del Novecento, di una ricerca in continua evoluzione e di una scrittura estremamente vitale. Intenso, comunicativo, pulsante nel trasmettere il senso di un’arte in continua evoluzione, unisce gli anni d’insegnamento al Liceo Artistico di Biella all’incisività di un segno penetrante e sicuramente capace di tradurre una subitanea intuizione in una serie di immagini vibranti, percorse da un fremito vitale.
Lo studio al Piazzo, il fascino di una città dove è approdato a soli ventuno anni, l’impegno culturale, rappresentano un punto di riferimento per quanti credono nel valore del discorso artistico, nella definizione di una raffigurazione che gli appartiene indissolubilmente.
Gli studi alla Scuola d’Arte di Volterra e l’Accademia di Firenze, l’attenzione per le trasformazioni del linguaggio creativo, l’energia della composizione conferiscono al discorso di Armando Santi una indiscutibile autenticità tra realtà e introspezione, tra scansione cromatica e la mitica figura di Don Chisciotte, tra ironia e visione della società contemporanea.

(Angelo Mistrangelo)