Cioccolata precolombiana al Museo del Territorio Biellese?

In occasione della mostra “Nei libri il mondo” allestita a Villa Schneider fino a domenica 9 giugno e dedicata alle culture extraeuropee con laboratori per bambini sul caffè e sulla cioccolata, il Museo del Territorio Biellese espone per la prima volta reperti archeologici provenienti dalle culture precolombiane d’America e appartenenti alla collezione detta “Canepa” di proprietà del Comune di Biella. La scelta ha privilegiato recipienti per macinare granaglie e chicchi di caffè e cioccolata, ma soprattutto vasellame dedicato al consumo delle bevande, utilizzato dalle popolazioni precolombiane d’America prima dell’arrivo dei Conquistadores.

L’esposizione all’interno di una vetrina a due piani è stata arricchita dalla presenza coreografica di chicchi di caffè, polvere di cacao e pezzi di cioccolata.

L’apparato didattico-didascalico, finalizzato a delineare una breve storia della coltivazione del cacao nelle popolazioni precolombiane e a “raccontare”, anche ad un pubblico scolare, mediante didascalie lunghe i reperti in vetrina, è stato affidato ad un video presente in mostra.La scelta dei reperti, l’allestimento e l’apparato didascalico sono stati curati da Angela Deodato, conservatore archeologo del Museo.

Tra le attività didattico-divulgative previste dall’evento correlato: sabato 25 maggio, in occasione dell’iniziativa “merenda multetnica”  presso il Museo del Territorio Biellese, un archeologo del Museo condurrà brevi visite guidata a bambini e adulti alla mostra.

 

Le fonti raccontano: il Settecento a Biella e nel Biellese

Una collaborazione di Archivio di Stato di Biella, Città di Biella (Biblioteca Civica e Museo del Territorio Biellese), UPBeduca–Università Popolare Biellese

Calendario degli incontri

  • 10 aprile, Elena Rizzato: «Verso il fine de’ sovraposti Monti», storia e immagine della città (Sala Convegni MTB)
  • 17 aprile, Elena Gallo e Graziana Bolengo: Da strumenti “fiscali” a immagine del territorio: i catasti e le relazioni degli Intenenti (Archivio di Stato)
  • 8 maggio, laboratorio a cura di Danilo Craveia: Esplora il territorio nel tempo (Archivio di Stato – con la collaborazione di ArchiVivo)
  • 15 maggio, Patrizia Bellardone: L’editoria del Settecento fra letteratura e enciclopedismo (Biblioteca Civica)
  • 22 maggio, Alessandra Montanera: L’arte biellese nel Settecento (Sala Convegni MTB)
  • 29 maggio, Alessandra Montanera: Arte del Settecento nelle collezioni del Museo del Territorio Biellese (in Museo)
  • 5 giugno, Diego Siragusa: Momenti di storia biellese (Sala Convegni MTB)
  • 12 giugno, Patrizia Bellardone: I designer della tipografia del Settecento: la tipografia di Bodoni e un’opera di grande bellezza: Istruzioni diverse concernenti l’officio dell’architetto civile di Bernardo Antonio Vittone (Biblioteca Civica)
  • 19 giugno, Alberto Galazzo: Artigianato musicale di qualità (Sala Convegni MTB)
  • 21 giugno, Alessandra Montanera Alberto Galazzo: Festa Europea della Musica, visita guidata alla Chiesa di S. Rocco e alla Chiesa della Trinità a Chiavazza

Ogni incontro ha inizio alle 17.30 ed è a ingresso gratuito

Carmelo Cappello (1912-1996)

Sarà inaugurata sabato 6 aprile, alle 18.00, presso le sale al primo piano del Museo del Territorio, la mostra “CARMELO CAPPELLO (1912-1996) – Opere nelle collezioni biellesi”.
La mostra, voluta dall’Assessore Delmastro, è stata interamente ideata e realizzata con le risorse interne del Museo del Territorio. Le opere appartengono a diverse collezioni private e per l’occasione saranno esposte nelle sale del Museo a testimonianza della disponibilità dei collezionisti locali in riferimento a tale importante evento.

Sono lieto che diversi privati abbiano prestato le loro opere per questa iniziativa”, dichiara l’Assessore Delmastro, “e spero che, anche in occasioni future, altri Biellesi possano dimostrare la loro generosità e sensibilità verso l’arte e la cultura, per contribuire a valorizzare importanti artisti come Carmelo Cappello. ll patrimonio artistico presente nella nostra Città è di assoluto valore e altissimo livello e valorizzarlo è compito dell’Amministrazione cittadina che deve continuamente dialogare con i privati per mettere a disposizione della cittadinanza tale ricchezza”.

La mostra prosegue fino al prossimo 5 maggio e sarà completata da una serie di eventi collaterali dedicati alla figura di Cappello:

  • Venerdì 12 aprile, h 18.00: visita guidata al percorso espositivo.
    Costo di partecipazione € 5,00. Gradita la prenotazione allo 0152529345.
  • Sabato 20 aprile, h 16.00: visita guidata al percorso espositivo.
    Costo di partecipazione
    € 5,00. Gradita la prenotazione allo 0152529345.
  • Sabato 4 maggio, h 10.00: Corpi nella spazioLaboratorio didattico per bambini dai 6 ai 10 anni.
    Costo di partecipazione
    € 5,00. Prenotazione obbligatoria allo 0152529345.

ORARI: Da giovedì a domenica 10.00 / 12.30 – 15.00 / 18.30

BREVI CENNI BIOGRAFICI
Carmelo Cappello

Al 1938 risale la prima opera matura di Carmelo Cappello, dal titolo Il Freddoloso, che lo “immette nella scultura italiana contemporanea” (Formaggio, 1953): solo l’anno prima aveva iniziato la libera carriera di scultore a Milano, dopo avere studiato a Roma e all’Istituto di Belle Arti di Monza. Sono gli anni in cui Cappello è ancora legato ad un linguaggio interessato alla rappresentazione drammatica del corpo umano, filtrata attraverso la lezione di Arturo Martini e Marino Marini.
Successivamente abbandonerà l’immagine figurale che, a partire dall’incontro con l’opera di Henry Moore, alla Biennale di Venezia del 1948, verrà sempre più ridotta verso forme astratte.
Ed è alla prima fase dell’attività di Cappello che risalgono numerose opere qui esposte, realizzate entro gli anni Cinquanta.
Cappello a quell’epoca non era affatto sconosciuto ai Biellesi. A Biella infatti c’era arrivato un decennio prima, grazie a Pippo Pozzi, incontrato a Milano nel 1941, in occasione di una mostra personale dell’artista biellese, reduce dal fronte, presso la Galleria Il Milione. Alla fine di quell’anno i due artisti esporranno insieme – “disegni di guerra” e sculture – alla Galleria Garlanda di Biella, occasione in cui Cappello conobbe Selene Varale di Castelletto Cervo, che presto sarebbe diventata sua moglie. Restò legato a Biella anche negli anni successivi intrattenendo rapporti profondi – sia artistici che umani – con l’ambiente che ruotava intorno allo stampatore Sandro Maria Rosso e al gallerista Sergio Colongo, oltre che con i numerosi collezionisti che ne frequentavano lo studio di Via Italia.

Significativo dell’apprezzamento che la sua produzione trovò nel Biellese, è l’elenco delle “opere in collezioni a Biella” che compare al fondo del catalogo della mostra a lui dedicata nel 1963 presso il Circolo degli Artisti: sono più di settanta i nominativi di biellesi – tra industriali e professionisti – che all’epoca possedevano le sculture di Cappello. Bruno Blotto Baldo, ex Sindaco di Biella che nel 1952 aveva donato al Museo Civico la scultura Il ratto (1945), aveva nella propria collezione opere storiche come Il Freddoloso (1938), Contemplazione (1940), Tobiolo (1941), Pastorello (1942) e Lo Sgambetto (1941).

Interessante poi è la sua attività di ritrattista che sembrerebbe tutta dedicata ad una committenza biellese, con i “dolci volti femminili” di Teresa Cigna (1942), Nanin Garlanda (1952) e della contessa Clara Collobiano di Vigliano (1952) e le linee essenziali del ritratto di Piero Bora, realizzato l’anno dopo la tragica morte in guerra del pittore, nel 1942, sulla base dei numerosi autoritratti del giovane artista.
A Carmelo Cappelo si deve inoltre il Monumento ai Partigiani di Biella, di Piazza Martiri della Libertà, inaugurato il 25 aprile 1953 e di cui oggi il Museo ne conserva il bozzetto.

Si ricordino, infine, altre opere che ancora oggi possiamo ammirare in città e sul territorio, come la grande scultura I tuffatori (1958), presso l’area esterna della Piscina Comunale Rivetti, il Crocifisso in bronzo dorato e patinato che insieme alle formelle della Via Crucis in ceramica policroma e dorata realizzate da Pippo Pozzi, decorano la Chiesa di San Francesco dell’Ospedale,  la scultura Figli del mare (1954-55), di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella ed esposta nel giardino di Villa Poma, il Monumento ai Caduti di tutte le guerre di Gaglianico e quello dedicato all’Aviatore a Vigliano Biellese.

Info: Assessorato alla Cultura – Museo del Territorio
0152529345 – cultura@comune.biella.it

Un prestito, esempio virtuoso di valorizzazione

Un prestito, esempio virtuoso di valorizzazione

Da Palazzo La Marmora al Museo del Territorio Biellese passando dalla Reggia di Venaria Reale, il ritorno a Biella di un importante dipinto

 Giovedì 28 marzo alle 17.30 al Museo del Territorio Biellese si terrà la conferenza che presenterà l’esposizione di un dipinto proveniente dalla collezione di Palazzo La Marmora e custodito dal Centro Studi Generazioni e Luoghi: si tratta del Ritratto equestre del Principe Eugenio di Savoia, di ambito olandese e realizzato nel primo quarto del XVIII sec.

L’opera è stata esposta dal 4 aprile 2012 al 13 gennaio 2013 alla Reggia di Venaria Reale nella prima sala della mostra “I quadri del Re”, dedicata alla figura del principe Eugenio di Savoia, grande condottiero e uomo illuminato.

Alla fine di quella mostra, anziché riportare il dipinto a Palazzo La Marmora, Generazioni e Luoghi ha proposto alla Città di Biella di esporre questo ritratto per un anno presso il Museo del Territorio Biellese perché anche la cittadinanza biellese potesse essere resa partecipe di questa importante riscoperta.

La Città di Biella ha accolto la proposta e ha riservato all’esposizione dell’opera una posizione di grande pregio all’interno del percorso museale. Inoltre questo prestito crea le condizioni per inserire il Museo del Territorio Biellese nell’asse del progetto di collaborazione tra la Reggia di Venaria Reale e Generazioni e Luoghi.

Il dipinto restituisce l’immagine di giovane condottiero, con nastro e insegne del Toson d’oro ricevute da Carlo II di Spagna nel 1687, anno della battaglia di Mohàcs, che è possibile riconoscere nella scena raffigurata sullo sfondo. I reggimenti guidati da Eugenio, intervenuti a fianco delle truppe imperiali asburgiche contro l’esercito ottomano, furono determinanti per la vittoria.

Il dipinto esposto sarà affiancato da pannelli informativi e dalla proiezione di un video, realizzato da Generazioni e Luoghi e dedicato al restauro dell’opera presso il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale con un’intervista alla Prof.ssa Pinin Brambilla Barcilon.

ALLEGATI

“ Percorsi sabaudi tra la Reggia della Venaria e Palazzo La Marmora “
La Reggia di Venaria è oggi non solo in Piemonte ma in Italia uno dei luoghi di maggior attrazione di un pubblico qualificato e cosmopolita: questa grande tela è stata richiesta per la mostra dedicata al Principe Eugenio sia per la sua eccezionale qualità pittorica sia per la sua rarità, ed in quella sede è stata ammirata per un anno.

Questo prestito è parte di un progetto pluriennale sottoscritto tra il Centro Studi Generazioni e Luoghi e la Reggia di Venaria Reale, che porta il titolo“ Percorsi sabaudi tra la Reggia della Venaria e Palazzo La Marmora “, nato con l’obiettivo di riunire e riportare alla luce quei legami che, dalla fine del XV secolo, sono intercorsi tra i Savoia e la famiglia La Marmora.
Un’altra opera della collezione di Palazzo La Marmora si trova infatti attualmente alla Venaria, si tratta del Ritratto equestre di Vittorio Amedeo II di Maria Giovanna Clementi detta La Clementina, inserito nel percorso di visita permanente “Teatro di Storia e Magnificenza”, il 16 marzo 2012.

Entrambi i dipinti sono stati restaurati a spese della Reggia presso il Centro di Restauro di Venaria.

A completare questo interessante corpus di ritratti sabaudi, a Palazzo La Marmora se ne conserva ancora un terzo, raffigurante Carlo Emanuele III, che necessita di un intervento di restauro.

Nota biografica

Principe Eugenio di Savoia Soissons (1663-1736).

Cosmopolita per formazione, Eugenio di Savoia nasce a Parigi, cresce nella Francia del Re Sole ma abbandona il Paese in seguito all’impossibilità di entrare nell’esercito transalpino per volere del re Luigi XIV e si trasferisce prima in Germania e poi in Austria. Alla Corte degli Asburgo si mette in mostra  appena ventenne  nella battaglia di Vienna che pone fine all’assedio ottomano della città. Diviene nel corso degli anni il «saggio consigliere di tre imperatori» Leopoldo, Giuseppe e Carlo e viene apprezzato  persino da Federico di Prussia e da Napoleone  come uomo di Stato, statista ed esperto militare. Grande appassionato d’arte e amante del bello, è stato il committente anche del Belvedere di Vienna e collezionista di libri, quadri, stampe e sculture.
Il suo pensiero e la sua azione ne fanno un precursore dell’Europa unita e testimonino una visione che va oltre la sua epoca, ponendo l’accento su una politica europea comune e promuovendo una confederazione di Stati per superare il mutevole gioco delle alleanze tra le diverse monarchie, non ancora nazioni. Uno stratega che si sentiva europeo e si impegnava per la sicurezza del continente, un vero e proprio «Europae genius».

Dialoghi Fra Donne

DIALOGHI FRA DONNE
Le opere di DANIELE RANZONI al Museo del Territorio Biellese

8-24 marzo 2013

In occasione della Festa della Donna, l’Assessorato alla Cultura della Città di Biella propone un percorso culturale dedicato alla figura di DANIELE RANZONI. Dalle ore 17.00 del prossimo 8 marzo fino al 24 marzo, si aprirà l’esposizione con le opere conservate presso il Museo del Territorio Biellese e provenienti dalla Collezione Lucci e da una recente donazione.

Oltre all’esposizione, alcuni appuntamenti collaterali dedicati all’artista e alla ricorrenza dell’8 marzo:

  • Domenica 17 marzo, alle ore 16.00, è previsto il commento alle opere “Daniele Ranzoni. Un protagonista della Scapigliatura” (costo € 3,00).
  • Sabato 23 marzo, sempre alle 16.00, si terrà il laboratorio didattico per bambini dai 6 ai 10 anni, “Ritratti scapigliati” (costo € 3,00, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA allo 015.2529345).
  • Infine, a chiusura dell’iniziativa, domenica 24 marzo, ore 16.00, è previsto un percorso guidato alla sezione archeologica con letture e brani sul tema della donna nell’antichità. (costo € 3,00)

Cenni biografici
Daniele Ranzoni

Originario di Intra (Verbania) sul lago Maggiore, DANIELE RANZONI (Intra, 1843-1889), figlio di un calzolaio, Francesco Ranzoni, e di un’ostetrica, a soli dieci anni, inizia a  frequentare il corso serale di disegno del pittore Luigi Litta. Nel 1856, appena tredicenne, ottiene l’iscrizione alla Scuola di Disegno dell’Accademia di Brera, sostenuto finanziariamente da alcuni signori di Intra. Tra il 1858 e il 1864 alterna la frequentazione dell’Accademia Albertina a Torino a quella di Brera a Milano, iniziando poi un periodo di intensa attività pittorica ad Intra, dove l’antiquario Scavini gli presta una soffitta dove sistemare lo studio e inizia a frequentare l’aristocrazia internazionale che abita le ville del Lago Maggiore (i marchesi Della Valle di Casanova, i baroni Francfort a Pallanza, i principi Troubetzkoy). Anche le frequentazioni milanesi si fanno sempre più assidue e inizia ad avvicinarsi al movimento della Scapigliatura.
Nel 1877, su invito della famiglia inglese dei Medlycott in villeggiatura presso i Troubetzkoy, Daniele Ranzoni si trasferisce in Inghilterra, nella campagna del Somerset, dove si afferma come pittore della nobiltà e della nuova borghesia. Nel 1879, però, in seguito al rifiuto dei suoi dipinti presentati all’Annual Exhibition of Works of Living Artists, il pittore, amareggiato, ritorna a Milano.
Il 1880 sarà per lui un anno di grande fervore creativo, ma l’anno seguente rappresenta l’inizio di un grave periodo di crisi per l’artista, segnato da fasi alterne di inerzia e di attività, culminate nel ricovero in un ospedale psichiatrico.
Dopo aver soggiornato tra il 1885 e il 1886 alle isole di Brissago, ospite dei coniugi Saint-Lèger, vive in solitudine a Intra, dove muore nel 1889.

DANIELE RANZONI ha contribuito in modo decisivo all’evoluzione della pittura lombarda nel genere del ritratto, rinnovando il linguaggio figurativo secondo le ricerche “scapigliate”, riuscendo ad evocare il personaggio ritratto come fatto luminoso e disgregandone la forma per fonderla nell’atmosfera circostante.

Le opere esposte provengono da due collezioni private biellesi. Se il Ritratto della cantante Ravenè proviene dalla collezione di Enrico Lucci, ceduta al Comune di Biella nel 1980, recentissima, del 2012, è invece la donazione dell’altro ritratto femminile in cui potrebbe ancora essere riconosciuto il volto di una delle numerose donne che Ranzoni ha ritratto durante le sue frequentazioni di quell’aristocrazia che aveva scelto le sponde del Lago Maggiore come meta per trascorrere periodi di villeggiatura.

ORARI : da giovedì a domenica 15.00-18.30.
INFO : Assessorato alla Cultura, 015.2529345 – museo@comune.biella.it

A.D. 2013-3020: i libri biellesi per i lettori del futuro

I bibliotecari, gli utenti delle biblioteche biellesi e le associazioni culturali del territorio hanno segnalato i testi di importanza locale che vorrebbero che oggi fossero salvati e scoperti in un ipotetico ritrovamento nell’anno 3020, giudicandoli adatti a testimoniare e a raccontare il Biellese.
Le singole scelte dei titoli con le specifiche motivazioni sono a disposizione consultando il sito della biblioteca: www.polobibliotecario.biella.it alla voce: 3020.

La mostra è promossa ed organizzata dall’Assessorato alla Cultura-Biblioteca Civica in collaborazione con Opera Pia Sella, Biblioteca di Città Studi e le Biblioteche del Sistema Bibliotecario Biellese.

Orari
giovedì-domenica, 15-18.30
Ingresso libero

Vivere l’immaginario

VIVERE L’IMMAGINARIO di Lucia Morandini
9-24 Febbraio 2013

“La padronanza del segno e la libertà compositiva sono i codici inconfondibili dell’esperienza artistica di Lucia Morandini. Costanti sono gli elementi futuristi e antichi che compongono le sue opere. Con i pastelli, gli acrilici, l’acquerello e la creta trasforma la materia in forme essenziali che si fondono in dettagli analitici. Le sue opere raccontano realtà e immaginario. Il Bianco, il nero e il colore si scambiano i ruoli e recitano un percorso di vita. A Lucia, disegnando, piace inventare forme e situazioni. Per lei disegnare è…vivere l’invenzione e il segno grafico è il filo sinuoso che unisce la vita reale dell’artista agli spazi senza confini della fantasia”, secondo le parole di  Claudia Ghirarldello.

Orari:
Giovedì e venerdì, 15-18.30
Sabato e domenica, 10-12.30/15-18.30

Ingresso libero

Vivere l'immaginario - Lucia Morandini

Letture Futuriste

LETTURE FUTURISTE
9 – 24 Febbraio 2013

L’esposizione di materiale librario proveniente dal ricco patrimonio della Biblioteca Civica di Biella, diviene l’occasione per valorizzare il dipinto Figure, opera di Franco Costa conservata presso il Museo del Territorio Biellese, e per ripercorrere l’interessante vicenda artistica del Secondo Futurismo.

Pezzo forte della mostra è il famoso e raro libro imbullonato di Fortunato Depero, vero e proprio capolavoro nella storia della stampa di questo secolo

Orari:
giovedì-domenica, 10-12.30/15-18.30

DOMENICA 10 FEBBRAIO, ORE 16
Visita guidata all’esposizione
Costo di partecipazione € 3,00

SABATO 23 FEBBRAIO, ORE 16
ImPaginazione senza fili
Laboratorio didattico per bambini dai 6 ai 10 anni
Costo di partecipazione € 5,00
Prenotazione obbligatoria allo 015 2529345

Letture Futuriste Invito

 

Photo Gallery

L’inaugurazione della mostra